RIQUALIFICAZIONE AREA CASE MINIME, CONCORSO DI IDEE, ORISTANO
MENZIONE SPECIALE: IN HABITO
Il termine “in mesu” in lingua sarda sta a significare “nel mezzo”, stare all’interno di qualcosa che non ti appartiene o che invece aderisce come una pelle ai muscoli che a l oro volta sono legati allo scheletro in maniera indissolubile. In questo contesto si inserisce l’idea di realizzare un mercato che si insinua negli spazi, tra gli edifici, nella piazza e nei vicoli del quartiere storico denominato “su Brugu”, ovvero in quella parte di agglomerato urbano, sviluppatosi ad Oristano negli anni cinquanta
SISTEMA DELLA MOBILITA’ La proposta progettuale prevede la riqualificazione dell’area urbana inserendovi al suo interno il mercato di quartiere che attualmente si svolge due giorni la settimana su strada e precisamente lungo la via Aristana. La presenza degli “stalli” costituiti dagli ambulanti provoca delle criticità sulla mobilità dell’intera zona. Per questo motivo l’approccio iniziale è stato quello di realizzare una rotatoria per poter fare defluire in modo più ordinato il traffico veicolare, riorganizzando ed ottimizzando gli assi viari e i parcheggi lungo i marciapiedi, così come da indirizzo progettuale indicato nel bando. La rotatoria è posta come terminale delle vie Palmas, Iglesias e Arborea, in modo da rallentare i veicoli in corrispondenza dell’area di progetto, inoltre si è inglobata la strada che è parte di via Caprera al perimetro di intervento trasformandolo in un accesso passante e di collegamento tra Sud e Nord ed ampliandolo a formare uno spazio pubblico. In questo sistema rientra la scelta progettuale di realizzare un parcheggio interrato di dimensioni tali da assorbire il carico di standard urbanistici, con riferimento ai parcheggi, che derivano dalla costruzione dei volumi per il terziario e per il residenziale. La superficie dell’interrato è stata volutamente ridotta allo stretto necessario sia per non avere un impatto troppo forte dell’intervento, sia per ridurre i costi di costruzione che nel caso di uno sbancamento possono essere rilevanti nell’economia generale dell’opera. Un altro aspetto è quello che il parcheggio non porterà un ricavo in termini economici, poiché si è ipotizzato che sia destinato esclusivamente alle residenze dell’social housing e per i clienti degli esercizi commerciali, essendo la zona usufruibile dalla cittadinanza limitrofe in modo diretto risulta difficile pensare a un grande afflusso di veicoli; mentre in caso di eventi particolari o feste di quartiere, dove la presenza di persone può essere elevata, il parcheggio è sicuramente un fattore importante e determinante. L’ accesso al parcheggio è posizionato su via Iglesias ed è garantito da una rampa carrabile addossata al muro di contenimento dell’Edificio a sei piani, l’uscita è posta simmetricamente lungo l’asse longitudinale dell’area su via Sant’Antioco, dal parcheggio l’accesso verticale alla piazza è garantito da un corpo scala con annesso un ascensore. La percorribilità pedonale è stata sviluppata su tutta l’area, anche con la presenza del mercato, infatti l’eliminazione della strada esistente che divide il lotto in due ha portato a rendere il perimetro non attraversabile se non esclusivamente a piedi, l’interdizione ai veicoli è garantita da dissuasori rimovibili o da elementi di arredo urbano. I percorsi interni sono identificati da elementi strutturali, come la pensilina coperta che unisce i due estremi della piazza è caratterizzata da una struttura portante in acciaio a portale controventati uniti da cavi in acciaio nei quali sono inseriti degli elementi in terra cotta e materiali di recupero colorati. Le pavimentazioni delle vie interne sono caratterizzate da un doppio trattamento del pavé, in base alla diversa fruizione degli spazi. Le superfici pavimentate sono state previste utilizzando materiali permeabili e drenanti costituiti da ciottoli e pietra locale. Ai margini del lotto su lati contrapposti vi sono due piazze, realizzate per rispettare il distacco tra il grande fabbricato (ex IACP) e i nuovi corpi di fabbrica.
DOTAZIONE IMPIANTI TECNOLOGICI L’aspetto impiantistico, nella proposta progettuale, viene affrontato usando soluzioni architettoniche che integrino mimetizzando l’elemento costituente l’impianto, inoltre si è posta l’attenzione all’utilizzo di fonti di energia alternativa, quali il fotovoltaico e la cogenerazione. Si realizzeranno dei tetti-fotovoltaici con l’uso di pannelli ad alta efficienza realizzati con celle solari policristalline, la superficie di circa 500 mq. stimata formerà una vera e propria centrale elettrica ad uso degli edifici realizzati e al fabbisogno dei consumi elettrici dell’intera opera. Il ricorso alla cogenerazione presuppone una rete di distribuzione del gas nell’area in oggetto, da ricerche effettuate è prevista nella provincia di Oristano e in tutta la Sardegna un forte investimento per i prossimi anni che si prefigge lo sviluppo della rete di metanizzazione e il suo uso. In questo contesto un impianto di cogenerazione è uno strumento ideale per ridurre i costi legati al fabbisogno di energia rendendo l’investimento e il maggior costo recuperabili completamente. Per quanto riguarda l’impianto di climatizzazione si farà ricorso ad un impianto centralizzato a pompa di calore alimentato ad energia elettrica o a gas metano appunto potendo così ottenere dei rendimenti molto elevati. La collocazione di questi impianti è individuata nell’area dell’interrato nel quale si prevederà un locale dedicato, gestito in maniera autonoma e senza interferenze con le attività poste in superficie, ma soprattutto sarà celato alla vista e integrato all’interno del volume del parcheggio. Si è posta molta attenzione al recupero e al riutilizzo dell’acqua piovana, realizzato da un sistema di convogliamento dei volumi di pioggia, derivanti dalle precipitazioni meteoriche, sui tetti degli edifici in serbatoi interrati, in seguito tramite pompe ad immersione vengono impiegate per integrare l’impianto di irrigazione delle aiuole e degli spazi a verde. Gli impianti di climatizzazione delle residenze e dei locali avviene tramite l’utilizzo di acqua a bassa temperatura prodotta da sistemi a pompa di calore, per esaltarne l’efficienza delle macchine, il fluido scorre in tubazioni annegate nei massetti del pavimento e/o nei controsoffitti dei locali commerciali fornendo calore agli ambienti in maniera uniforme accentuando il comfort interno. Per completare l’integrazione del sistema impiantistico della climatizzazione si prevede anche l’istallazione di pannelli solari e di eventuali serbatoi di accumulo per la produzione di acqua calda sanitaria o in alternativa con la sola funzione di scambiatore di calore. Indirizzi di Progetto sulla scelta dei materiali e delle tecniche costruttive Come accennato nei precedenti paragrafi l’orientamento sulla scelta dei materiali è quello di preferire manufatti finiti dei luoghi circostanti così come l’utilizzo di tecniche costruttive proprie della tradizione sarda. Per le pavimentazioni sono stati scelti differenti materiali: per le zone pedonali si è scelto un trattamento con ghiaia a vista realizzato con calcestruzzo colorato nei portici l’uso di spezzato in pietra locale, mentre per gli spazi di aggregazione a verde attrezzato si è scelto pavimentazioni drenanti come battuti in terra stabilizzata o mattoni posati a secco. Per gli elementi di ombreggiamento inseriti nelle pensiline si è usato materiale refrattario di recupero smaltato, mentre le tende di ombreggiamento degli stalli sono state pensate in cotone colorato. Per le facciate delle residenze si è preferito l’utilizzo di intonaci a base di calce, come rievocazione delle costruzioni in terra cruda della tradizione architettonica del Campidano. Sempre in riferimento alla tradizione di questi luoghi, si è voluto riprendere l’uso delle tecniche costruttive, soprattutto per la realizzazione delle coperture degli edifici costituite da travature in legno e l’uso del tetto ventilato.
APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DI BIOCLIMATICA Il sistema tecnologico presente nell’idea del progetto è agevolato ed è reso ancora più efficiente dalle caratteristiche spaziali e di forma del costruito, non solo dei volumi presenti ma anche dal posizionamento delle essenze albore e soprattutto in riferimento all’orientamento del complesso ipotizzato. Le linee guida ormai consolidate della tecnica bioclimatica, applicata all’architettura anche a livello urbano, si possono sintetizzare nell’individuazione dei fattori climatici locali che nello specifico sono l’individuazione dei venti predominanti, la distanza dal mare o dalla laguna, l’orografia del terreno. L’analisi è stata effettuata nei due periodi estivo e invernale, studiando i fattori menzionati e sfruttare la loro influenza. Nel periodo estivo la necessità di ombreggiamento degli spazi pubblici è garantita da pensiline lungo i percorsi pedonali, realizzati con elementi in ceramica, e nell’allestimento di grigliati puntali inseriti nelle piazze o nelle zone aperte. Nell’edificato la presenza di porticati e di sistemi di ombreggiamento attenuano il fattore di irraggiamento e creano dei movimenti di aria fresca all’interno degli spazi. Il movimento generato risulta essere di due tipi uno verticale all’interno del costruito, l’altro orizzontale che si verifica tra gli spazi degli attraversamenti trasversali del lotto. La disposizione di filari di alberi posti longitudinalmente tra i due fronti dell’edificato favoriscono ulteriormente l’indice di ombreggiamento, dando un apporto ulteriore all’effetto sopra menzionato. Nel periodo invernale la presenza della disposizione degli alberi crea uno sbarramento alle correnti d’aria fredda provenienti da Nord e dai rilievi collinari, così come in minore quantità è il contributo dell’edificato esistente che fronteggia i nuovi volumi ipotizzati. La presenza delle serre addossate alle abitazioni e ai locali commerciali, nei quali tra l’altro hanno anche la funzione di vetrina, sempre nel periodo invernale contribuiscono a riscaldare l’aria al loro interno. Si vuole precisare che la diminuzione anche di qualche grado della temperatura di uno spazio costruito o l’assenza di correnti in uno spazio aperto viene percepito in termini di benessere positivamente dai fruitori dei luoghi, l’alternanza di questi eventi nei periodi estivo / inverno sono il fine che si è voluto raggiungere negli intenti dell’idea progettuale.
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